Aerofotogrammetria
La fotogrammetria ha origine nel 1849 ad opera di Aimè Laussedat.
Realizzò il primo esempio di analisi di immagini fotografiche per la realizzazione di mappe topografiche. Uso’ un processo definito “iconometria”.
Oggi , il processo già ampiamente usato dal sistema satellitare mondiale viene ridefinito in ambito civile dai droni con l’AEROFOTOGRAMMETRIA.
Quello che il drone realizza in una manciata di minuti sembra un gioco da ragazzi, ma in realtà il processo di realizzazione è moto complesso e futuristico.
Innanzi tutto le “condimeteo” devono essere tali da permettere al drone di mantenere la quota senza turbolenze.
In seconda battuta il velivolo deve essere dotato di fotocamera ad alta risoluzione e software AUTOPILOT che permetta di registrare “way point” (dei punti geografici nello spazio ) su una rotta definita.
In questa rotta, in un lasso di tempo (determinato dalla velocità del drone e dalla quantità di foto che si desidera scattare), esso scatterà migliaia di foto in movimento.
Questa operazione viene validata dalla precisione della ricezione del sistema di navigazione satellitare (oggi anche con i satelliti Glonnas).
Le foto verranno poi elaborate con un software 3D che ne produrrà un video virtuale addirittura apribile con lettore pdf gratuito.
Le applicazioni sono infinite.
Per quanto riguarda le esplorazioni e le ricerche di luoghi “nuovi” , questo sistema entrando nel vivo dei rilievi topografici, diventerà un insostituibile mezzo per la ricerca e lo sviluppo in area archeologica speleologica idrogeologica ecc ecc.
I suoi video 3d permettono di integrare una grafica 3d realistica a basso costo su documentari e documentazione cartacea.
Noi siamo già pronti nella realizzazione di questa tecnologia con i nostri mezzi, come sempre auto costruiti e pilotatiti nei luoghi più remoti della terra……