Quando si parla di Genova Sotterranea la fantasia vola attraverso percorsi infiniti che si snodano tra passaggi segreti e stanze nascoste attraverso tutta la città.
In realtà non è proprio in questi termini che una città di queste dimensioni si è evoluta nel sottosuolo. Genova Sotterranea è un mito, è il retaggio dei nostri studi da speleologi, svolti in giro per il mondo. Studi che attraverso le nostre foto e nostri documentari hanno condizionato in maniera romantica il modo di vedere la nostra antica città.
Genova non è come Roma o come Bari. La storia non la rende da un luogo sotterraneo degno erede di Agarti. La trasformazione architettonica particolare di questa città ha fatto si che molti dei luoghi che prima erano a cielo aperto diventassero loro malgrado luoghi sotterranei.Altri che erano celati nel sottosuolo sono diventati parcheggi, qualcuno di questi è stato semplicemente dimenticato e giace sepolto sotto metri di cemento.
Le visite in questi luoghi sarebbero davvero moltissime considerando i 160 km di cavità sotterranee stimate, che con i suoi rivi e cisterne, passaggi pedonali, strutture militari, creano quel “VUOTO” a cui noi diamo la caccia dal 1987.
Ad oggi per problemi logistici proponiamo solo una visita delle moltissime programmabili, ma unica nel suo genere e sicuramente la più rappresentativa.
Il ponte di Santo Stefano, meglio conosciuto come Ponte monumentale.
Il CRIG è stato il primo nel 1987 a riscoprirlo e a pubblicizzarlo, dopo la sua costruzione che risale alla fine del 1800.
Nessuna scoperta dunque casomai una riscoperta. Il ponte in fondo è sempre stato lì ad attenderci!
Lo progettò Cesare Gamba un Architetto dalle capacita’ straordinarie
L’architetto Gamba non avrebbe mai immaginato che questo gioiello architettonico, unico nel suo genere con parte della struttura aerea a vista, cento anni più tardi, sarebbe divenuto tanto famoso. Noi speleologi abbiamo avuto il privilegio di portare al suo interno le telecamere della Rai con Osvaldo Bevilacqua e la sua trasmissione Sereno Variabile nel 2009.
Come nel bugiardino di un farmaco, vogliamo dare alcune indicazioni di massima sulla difficoltà della visita .
Non bisogna essere atleti, occorrono però buone condizioni fisiche. Prima di proseguire con la programmazione della tua visita guidata , dovresti sapere che le nostre escursioni non sono adatte a coloro che:
Abbigliamento leggero, scarpe da ginnastica alte o ancor meglio da trekking, guanti da lavoro un paio di jeans vecchi.
Il casco completo di illuminazione viene fornito da noi.
Non è consentito fare foto
Per una questione di sicurezza il massimo numero di persone per uscita e fissato a nove.
Durata della visita 90/ 120 minuti